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Il Piemonte è ricco di specialità gastronomiche: vi proponiamo alcune tra le più pregiate "delizie" regionali. | Il cardo gobbo di Nizza Monferrato La Nocciola piemontese Il peperone quadrato della Motta L'asparago saraceno di Vinchio Le Mele del Piemonte Le Fagiolane della Val Borbera I Fagioli di Saluggia Le ciliege I Corzetti di Novi Ligure | Pane nero di Coimo La salama Il filetto baciato Il Lardo della Valle Vigezzo Prosciutto crudo dell'Alta Val di Susa Bondiola Salame mica Violino di Capra Vilino di camoscio o capriolo Salsiccia di riso |  Sei un produttore o un rivenditore agro-alimentare? Piemondo ti offre l'opportunità di avere uno spazio dedicato alla tua attività, leggi qui... | Visita gli archivi di Piemondo, per acquistare o degustare queste golosità: Produttori Ristoranti Cantine sociali ed enoteche | | Incisa Scapaccino e Castelnuovo Belbo. Infatti i terreni sabbiosi di origine alluvionale che costeggiano il fiume Belbo, insieme ad un clima autunnale nebbioso e freddo, consentono la buona crescita del cardo. Ma ci vogliono anche l'esperienza e le cure assidue dei "cardaroli", che utilizzano solo il tipo spadone. La semina avviene in primavera avanzata; nel corso dell'estate le piantine vengono diradate, a fine settembre vengono scalzate da un lato, coricate e progressivamente coperte di terra. Questo procedimento, con la complicità delle brume novembrine, provoca l'incurvamento e l'imbianchimento del cardo, che giunge a completa maturazione soltanto quando le prime gelate ne ammorbidiscono l'aspra fibrosità. Il cardo gobbo trova il suo trionfo maggiore nella bagna cauda, prestando inoltre le sue inconfondibili peculiarità per la preparazione di tortini o flan in accompagnamento a fonduta, oppure appena scottato nell'acqua salata e fornito come base di fondute o di salse con l'acciuga. | La Costigliole d'Asti. Rossi e gialli, in prevalenza gialli con tracce di verde, quadrati, robusti e anche pesanti, con polpa carnosa e delicata, molto profumata. La stagione di raccolta è centrata nel mese di luglio; per assaggiarlo al meglio crudo è necessario aprirlo e spezzarlo con le mani senza usare il coltello, nella maniera tradizionale, accompagnato con un filo d'olio e magari un'acciuga. Peperoni e coniglio è un classico, come anche intinti nella bagnacauda, ma ancora più tipica astigiana è la peperonata, misto di pomodori e peperoni cotti. Si può conservare sott'aceto o meglio, dopo essere stato scottato sulla griglia, dentro barattoli trattati a bagnomaria. | Monferrato. Viene prodotto con carni suine magre di seconda qualità mescolate a lardo e viene insaporito con pepe, sale, chiodi di garofano, cannella e vino rosso. Si consuma freddo, dopo cottura. | Ponzone, nei pressi di Acqui Terme, paese a cavallo tra le Alpi e gli Appennini, dove sopravvivono le tradizioni di una volta, come gli essiccatori di castagne e questo particolarissimo salume. Il Filetto baciato è un salame crudo nato nell'800, creato dal macellaio Romeo Malò ed è tuttora prodotto dalla macelleria di famiglia, oltre che da altri salumifici della zona. Consiste di in filetto di maiale, estratto dalla salamoia, posto all'interno della pasta di salame, insaccato in un budello naturale e quindi stagionato da tre a sei mesi. Viene servito tagliato a fette molto sottili. | leggi qui... | <Indietro Bibliografia: * S. DOGLIO, Il dizionario di gastronomia piemontese,. Daumerie Editrice. * "Le strade del gusto , La Stampa, Slow Food Editore. |
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